Dentro le messi, così vellutate,
Il vento s’immerge chiamala estate
Lo vedi che hai la fronte sudata
Raccogli i capelli,
Con la polvere bianca
Le cicatrici sono sfumate,
vestite di grigio,
semplicemente ovattate
Dentro ci manca
ci manca un destino,
Un pensiero, un saluto
Che parla di noi;
Che stasera guardiamo l’autunno
L’autunno dei sogni che abbiamo,
le frustate che ci hanno battuto.
La vita che strappa, si sa
Ho impastato col fango i miei giorni
Ho ingoiato e sorriso a quel pianto
Ma ho scelto di vivere oggi
Voglio andare ancora più in là
E giocare per sempre col mondo
Perché sai non mi importa di niente
Le persone non sono la gente
Nemmeno una testa a dipingere il cielo
Nemmeno la neve a pulire,
noi che il pianto, il calore, il silenzio, la luce,
noi che l’inverno abbiamo visto fuggire;
Cercavamo la terra più grassa,
cercavamo di non ritornare,
agli abbracci festosi,
ai compagni alle ali
Ai cervelli che ci siamo bevuti
come strade da
dimenticare.
Come un letto
su cui riposare
Tra un invito, un imbroglio
Hai dovuto cambiare
Che stasera guardiamo l’autunno
L’autunno dei sogni dei sogni che abbiamo
La vita che strappa, si sa
Ho impastato col fango i miei giorni
Ho ingoiato e sorriso a quel pianto
Ma ho scelto di vivere oggi
Voglio andare ancora più in là
E giocare per sempre col mondo
Perché sai non mi importa di niente
Le persone non sono la gente
La vita che strappa, lo so
Ho impastato col fango i miei giorni
Ho ingoiato e sorriso a quel pianto§
Ma ho scelto di vivere oggi
Voglio andare oltre il confine
E giocare (per sempre) ancora col mondo
Perché il tempo lo sai non è niente
E’ nostra questa luna crescente
di Giuseppe Moscato con Pietro De Simoni